Alcune delle razze appartenenti al gruppo dei retriever sono molto diffuse nelle nostre case, in particolare golden e labrador.
Vengono apprezzate perché sono cani che riescono ad adattarsi bene a molte situazioni, hanno una bassa aggressività ed una forte propensione a collaborare con l’uomo, per questo sono ben addestrabili e li ritroviamo in molti impieghi (salvataggio in mare, ausilio a persone con disabilità, ecc.). Nonostante la loro diffusione però in pochi sanno che sarebbero innanzitutto cani da caccia, in particolare sono cani da riporto, ed è qui che raggiungono la loro massima espressione. Ognuno di loro ha questa dote innata, che spesso viene soffocata perché si prende il cane solo per compagnia e quindi passerà innumerevoli ore sul divano, oppure relegata solo al riporto di una pallina al parchetto, aumentando frustrazione e malessere nel cane.
A questo punto ti starai chiedendo se devi portare il tuo retriever a caccia, e la risposta è no, non è strettamente necessario per far felice il proprio cane, però ci si può avvicinare alla disciplina del Lavoro Retriever, un’attività coinvolgente che mette in risalto le doti naturali del cane, lo rende soddisfatto ed appagato e, non da ultimo, può contribuire a migliorare notevolmente la relazione tra cane e proprietario. Inoltre è una disciplina che si svolge completamente in ambiente naturale, e cosa c’è di più bello che trascorrere qualche ora in aperta campagna?
Ma che cos’è nella pratica questa disciplina? È una simulazione di un’azione di caccia dove, ovviamente, non viene impiegata la selvaggina, ma si utilizzano dei particolari riportelli che prendono il nome di “dummy”, inoltre sono previste diverse caratteristiche e diversi esercizi che qui di seguito vi descrivo:
Steadiness: è la capacità del cane di rimanere tranquillo, seduto o in piedi, di fianco al proprio conduttore mentre i dummy vengono lanciati o mentre lavorano altri cani, è importante che il cane impari ad utilizzare tutto il suo autocontrollo.
Marcato: si definisce marcato un esercizio in cui uno o più dummy vengono lanciati perpendicolarmente al punto in cui si trova il cane, il quale vede i dummy e appunto li “marca” visivamente per poi andare a recuperarli. Le distanze a cui vengono lanciati dipendono ovviamente dall’esperienza del cane.
Handling: è la capacità di guidare il cane a distanza, viene utilizzato un fischietto, che ci può aiutare a farci notare dal cane e a distanze anche di un centinaio di metri possiamo fermarlo, dirgli di andare a destra, a sinistra o ancora più lontano per trovare i dummy
Memoria: viene lanciato un dummy che il cane vede cadere, ma non lo si invia subito al recupero; il cane deve memorizzare il punto di caduta e trascorso qualche tempo lo andrà a recuperare.
Blind: letteralmente significa “cieco”, il cane non vede cadere il dummy, ma su indicazione e sulla fiducia del conduttore va nel punto che gli viene indicato e recupera il dummy.
Cerca: come abbiamo detto sopra, il lavoro retriever si svolge in un ambiente naturale di campagna, è quindi facile trovarsi in condizioni di erba alta o boscaglia che impediscono al cane di vedere dov’è caduto il dummy, ma con la cerca il cane mette in moto il suo potente fiuto e troverà il riportello anche in condizioni difficili.
Probabilmente può sembrare, a prima vista, una disciplina complicata, ma si parte sempre per gradi affinché tutti possano cimentarsi, e trovare giovamento da quelle ore passate in compagnia del proprio amico a quattro zampe; inoltre è bene avere una metodologia di lavoro che si basi sul rispetto del cane e delle sue caratteristiche soggettive, allora sì che avrete un cane felice e soddisfatto!